Cosa succede se non si paga il mutuo? Quali sono i rischi, le conseguenze e le possibili soluzioni? Può capitare che, dopo aver contratto un mutuo, non si riescano a pagare le rate per via di spese impreviste o di un cambio inatteso della propria situazione economica.
Ovviamente, nel momento in cui non si paga il mutuo si iniziano a correre alcuni rischi e conseguenze. Tra questi troviamo: gli interessi di mora, ingiunzioni di pagamento da parte dei creditori e la segnalazione alla Centrale Rischi Finanziari come cattivi pagatori. Ci sono, però, delle soluzioni possibili per chi si trova in difficoltà e non sa come pagare il mutuo.
Cosa succede se non pago il mutuo della casa?
Una volta che il mutuatario firma il contratto, si obbliga a restituire ai creditori un numero di rate mensili distribuite come da accordi (generalmente in 15, 20 o 30 anni). Ma cosa succede se a un tratto il mutuatario non riesce più a pagare?
Qualora il mutuatario dovesse ritrovarsi con delle rate del mutuo non pagate, le conseguenze sono ben definite. I creditori, infatti, per tutelarsi seguiranno un iter che può terminare anche con la risoluzione del contratto di mutuo:
- interessi di mora: se il mutuatario dovesse non pagare o ritardare il pagamento di una rata, dovrà risarcire il danno ai creditori pagando gli interessi di mora. I tassi di mora comportano una maggiorazione dei tassi d’interesse precedentemente stabiliti con i creditori nel contratto di mutuo. Questo aumento degli interessi varia dal 2 al 4% per ogni rata non pagata;
- segnalazione CRIF: in caso di ripetuto mancato pagamento delle rate del mutuo si può finire nel SIC, il Sistema di Informazioni Creditizie gestito dalla CRIF (Centrale Rischi Finanziari), in cui sono raccolti i dati sui finanziamenti richiesti da cittadini, privati e imprese. La conseguenza diretta dell’essere segnalati alla CRIF come cattivi pagatori è l’impossibilità, in moltissimi casi, di ottenere nuovi finanziamenti da banche o finanziarie, anche solo per richiedere prestiti dalle cifre contenute;
- pignoramento: se il mutuatario non può più pagare le rate del mutuo in maniera incontrovertibile, prima i creditori revocano il contratto di mutuo, poi procedono col pignoramento della casa su cui grava l’ipoteca e la conseguente messa all’asta dell’immobile. Per poter procedere con il pignoramento però la banca dovrà attendere il mancato pagamento di un numero ben preciso di rate, come vedremo nei paragrafi successivi.
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Quante rate di mutuo si possono non pagare? Dopo quanto scatta il pignoramento?
Accertata la pericolosità di un mutuo non pagato, vediamo come e dopo quanto tempo scattano le conseguenze per delle rate non pagate:
- 1 rata di mutuo non pagata: se la rata è scaduta ed è passato meno di un mese, non si incorre in nessuna penale. Se allo scattare del mese più un giorno la rata non è stata ancora pagata, scatta la mora.
- 2 rate di mutuo non pagate: come detto, superato il mese e un giorno il mutuatario cade in morosità. Dalla seconda rata di mutuo non pagata in poi, non solo gli interessi continuano a salire, ma il nome dell’intestatario del contratto di mutuo potrebbe finire nei registri CRIF (la segnalazione può avvenire dopo il mancato pagamento di due mesi consecutivi).
- 7 rate di mutuo non pagate: arrivati a 180 giorni di ritardo, il creditore considera il mutuatario inadempiente e può valutare la risoluzione del contratto di mutuo e pretendere la restituzione immediata di quanto prestato. I creditori, inoltre, per poter pignorare la casa devono prima ottenere un titolo esecutivo, l’atto che gli consente di agire esecutivamente contro il debitore (sentenze, cambiali, decreti ingiuntivi, ecc.). Il pignoramento dell’immobile dopo 7 rate non pagate può avvenire solo se il mutuo è stato stipulato prima del 2016.
- 18 rate di mutuo non pagate: per i soggetti che hanno stipulato il mutuo dopo il 2016, grazie alla nuova legge sui mutui non pagati introdotta dal decreto legislativo n.72 del 21 aprile 2016 che tutela i consumatori in difficoltà con i pagamenti, il numero di rate non pagate che fa scattare il pagamento sale a 18 (anche non consecutive). Superata la diciottesima rata non pagata scatta il pignoramento.
Mutuo non pagato da 5 anni
Ma cosa succede se non paghi il mutuo da 5 anni? Niente prescrizione come pensano in tanti. La confusione avviene perché dopo 5 anni ad andare in prescrizione sono i debiti relativi ad affitti abitativi, non quelli relativi ai mutui. Dunque, se si ha un mutuo non pagato da 5 anni, i creditori hanno ancora tutto il diritto a pignorare l’immobile.
Mutuo non pagato da 10 anni
Quando decade un mutuo non pagato? Cambia tutto se invece sono 10 gli anni di mutuo non pagato. Laddove, infatti, il creditore non compie nessuna azione per riavere il risarcimento, dopo 10 anni può perderne il diritto. Dopo 120 mesi di mancati pagamenti vanno in prescrizione tutti i capitali dovuti a mutui, prestiti personali e cessioni del quinto.
Mutuo non pagato: cosa succede alla prima casa?
La prima casa non gode di nessuna “protezione” extra. A differenza di quanto alcuni credono, anche la prima casa può essere pignorata dai creditori e può finire, poi, all’asta. Non esiste infatti nessun divieto di pignoramento, neanche per prime case dove risiedono bambini piccoli o invalidi. Non costituisce neanche motivo di impedimento il caso in cui il debitore si trovi in condizioni economiche tali da non potersi procurare un altro immobile. Sono veramente pochi i casi previsti dalla legge in cui si ha impignorabilità della prima casa.
Stesso iter quindi: prima gli interessi di mora al mancato pagamento delle prime rate, poi la segnalazione ai registri CRIF e infine il pignoramento. Tutto ciò avviene sempre se il creditore è in possesso di un titolo esecutivo.
Come i creditori procedono con il pignoramento
I creditori procedono con il pignoramento immobiliare inviandoti una notifica e, successivamente, la trascrizione di un atto che deve obbligatoriamente contenere:
- l’ingiunzione al debitore di cui all’art. 492 del Codice di procedura civile, primo comma, di astenersi dal compiere qualunque atto diretto a sottrarre alla garanzia del credito indicato i beni oggetto di espropriazione e i relativi frutti civili (canoni di locazione, rendite immobiliari, ecc.);
- l’esatta indicazione dei beni e diritti immobiliari che si intende sottoporre ad esecuzione, inserendo gli estremi richiesti dal Codice civile per l’individuazione dell’immobile ipotecato.
L’iter del pignoramento immobiliare prosegue poi con la notifica e trascrizione del pignoramento, la nomina di un custode, l’iscrizione a ruolo, l’avviso ai creditori iscritti, l’istanza di vendita dell’immobile pignorato, il deposito della documentazione ipocatastale e l’autorizzazione alla vendita.
Se non pago il mutuo mi pignorano lo stipendio?
Tra le possibilità che hanno i creditori per recuperare i soldi c’è anche quella del pignoramento dello stipendio. Questa è una delle conseguenze più immediate che ci si possa aspettare.
Il creditore, una volta notificato l’atto di precetto (l’atto con il quale il creditore intima al proprio debitore di adempiere in suo favore l’obbligo contenuto nel titolo esecutivo, dandogli avviso che in caso di mancato adempimento, procederà ad esecuzione forzata nei suoi confronti), può chiedere al presidente del tribunale l’autorizzazione a consultare l’Anagrafe tributaria. Questo è l’archivio dell’Agenzia delle Entrate in cui sono elencati tutti i redditi del debitore.
Lo step successivo è quello in cui i creditori notificano il pignoramento dello stipendio all’azienda presso la quale il debitore lavora. Qualora ciò avvenisse, l’azienda sarà obbligata a trattenere un quinto del netto della busta paga.
Il pignoramento della pensione
Quello che succede con lo stipendio può succedere anche con la pensione. I creditori, infatti, possono richiedere il pignoramento anche del quinto della pensione. Bisogna sottolineare però che non tutte le pensioni possono essere pignorate: possono essere oggetto di pignoramento solamente le pensioni previdenziali (compresa la pensione di reversibilità), e non quelle assistenziali (pensione di invalidità civile e assegno sociale).
Rate del mutuo non pagate: il problema della vendita all’asta
Nel momento in cui ricevi la notifica del pignoramento, i tuoi creditori hanno già deciso di sciogliere il contratto di mutuo a causa della tua inadempienza. Di conseguenza procederanno con la vendita all’asta della tua casa.
È il peggiore scenario possibile perché potrebbero sorgere dei problemi. Spesso, infatti, l’asta va deserta. Avviene quando nessuno è interessato ad acquistare l’immobile, neanche all’offerta minima richiesta dal creditore per aggiudicarselo.
Dopo la prima asta deserta, già indetta con una base d’asta inferiore al prezzo di mercato, il giudice ne disporrà una seconda a un prezzo ulteriormente ribassato. La tua casa pignorata verrà rimessa all’asta ad un valore fino al 25% più basso, così da risultare più appetibile ai potenziali acquirenti.
Nel caso in cui la seconda asta andasse nuovamente deserta, si procederà con un ulteriore ribasso. Il prezzo qui può scendere anche del 50%, con la tua casa che si ritroverebbe svenduta ad un prezzo ridicolo. Il ricavato non sarebbe, inoltre, con ogni probabilità sufficiente a saldare il debito con i creditori, che saranno così costretti a rifarsi su altri beni di tua proprietà, stipendi o pensioni.
Come non pagare più il mutuo
Se non riesci più a pagare il mutuo e la tua casa è stata pignorata o lo sarà a breve, la soluzione per non pagare più i tuoi creditori è quella di vendere la tua casa pignorata, o sull’orlo del pignoramento, prima che vada all’asta. Per poterlo fare devi affidarti a dei professionisti specializzati in materia di debito e pignoramento. I creditori non trattano, infatti, con tutti ma solamente con degli specialisti del settore.
La pratica che fa al caso tuo e che ti salva dall’asta si chiama saldo e stralcio e SalvaCasa è la realtà benefit specializzata in problemi di pignoramento che ti offre questa soluzione. Il saldo e stralcio è la soluzione che, attraverso una trattativa con i creditori seguita dagli esperti di SalvaCasa, ti permette di ridurre l’importo del tuo debito. SalvaCasa acquista la tua casa pignorata o sull’orlo del pignoramento prima che venga svenduta all’asta direttamente dai creditori. Questi rinunciano a una parte del loro credito in cambio di un pagamento rapido e sicuro. Tu debitore, invece, dirai addio definitivamente a tutti i tuoi debiti portando la banca a non avere più nulla a pretendere nei tuoi confronti.
Bisogna intervenire subito per evitare conseguenze più gravi. La realtà benefit si fa carico del tuo problema e lo gestisce nella riservatezza più totale. Inoltre, SalvaCasa è in grado di ripulire la tua fedina finanziaria facendoti uscire dalla lista nera dei cattivi pagatori della CRIF. Questo ti consentirà di tornare nuovamente a chiedere prestiti e finanziamenti.
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