Pignoramento delle pensioni: guida completa

Pignoramento delle pensioni

Il pignoramento delle pensioni è una misura legale che può colpire anche chi vive con un reddito fisso e spesso insufficiente a coprire tutte le spese.
Quando si parla di pignoramento, si pensa subito a case o stipendi, ma anche la pensione può essere soggetta a blocchi e trattenute da parte dei creditori.
Questo rappresenta un rischio concreto per tanti pensionati che già affrontano difficoltà economiche quotidiane.

Capire come funziona il pignoramento delle pensioni e quali sono i limiti di impignorabilità è fondamentale per chi teme un’azione esecutiva. La legge prevede delle soglie minime non pignorabili per tutelare la dignità e la sopravvivenza di chi percepisce una pensione, ma non tutti le conoscono.

In questa guida completa troverai informazioni utili su quanto può essere pignorato nel 2025, chi può richiedere il blocco della pensione e come difendersi legalmente per salvaguardare il proprio reddito, compresa la pensione di reversibilità.

INDICE DEI CONTENUTI
Come avviene il pignoramento della pensione?
In che percentuale può essere pignorata la pensione?
La pensione minima può essere pignorata?
Che cosa è il minimo vitale impignorabile e come calcolarlo?
La pensione sociale può essere pignorata?
Chi può bloccare la pensione?
Qual è il limite massimo per il pignoramento della pensione nel 2025?
Si può evitare il pignoramento della pensione di reversibilità?
Ci si può opporre al pignoramento della pensione?

Come avviene il pignoramento della pensione?

Il pignoramento della pensione è un atto esecutivo che consente ai creditori, previa autorizzazione del tribunale, di trattenere una parte dell’importo mensile versato dall’INPS.
La procedura avviene con atto di pignoramento notificato all’INPS e al debitore.
A partire da quel momento, l’ente previdenziale è obbligato a trattenere direttamente la somma stabilita dal giudice e a versarla al creditore.

Il pignoramento può avvenire anche presso terzi (quindi direttamente all’INPS prima dell’accredito sul conto corrente) oppure sul conto corrente stesso, se la pensione è già stata depositata.
In entrambi i casi, ci sono limiti di legge ben precisi per proteggere il pensionato da una perdita eccessiva del proprio sostentamento.

In che percentuale può essere pignorata la pensione?

La legge stabilisce che il pignoramento delle pensioni può avvenire nella misura massima di un quinto del netto mensile, ovvero il 20% della somma al di sopra del minimo vitale.
Questo significa che il giudice calcola prima la soglia impignorabile (minimo vitale), poi applica la percentuale solo sulla parte eccedente.

Ad esempio, se il minimo vitale è 1.100 euro (dato aggiornabile annualmente), su una pensione da 1.600 euro si potrà pignorare il 20% di 500 euro, ossia 100 euro al mese.
La regola vale per pignoramenti per debiti verso privati, banche, finanziarie e anche per debiti fiscali, sebbene con alcune differenze procedurali.

La pensione minima può essere pignorata?

No, la pensione minima non può essere pignorata, salvo che si tratti di debiti alimentari (ad esempio nei confronti di figli o coniugi).
In questi casi eccezionali, il giudice può disporre un pignoramento anche sulla pensione minima, ma si tratta di una valutazione che va fatta caso per caso.

Per tutti gli altri creditori, invece, se l’importo percepito con la pensione è inferiore alla soglia del minimo vitale, nessun pignoramento è possibile.
La legge tutela il diritto alla sussistenza, impedendo che una persona resti senza mezzi per vivere.

Che cosa è il minimo vitale impignorabile e come calcolarlo?

Il minimo vitale impignorabile è quella parte della pensione che non può essere toccata da alcuna azione esecutiva.
Viene aggiornato periodicamente e nel 2025 corrisponde a 1,073 euro, ossia 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale mensile (che nel 2025 è pari a 715,16 euro).

Pignoramento delle pensioni: la pensione sociale può essere pignorata?

No, la pensione sociale è totalmente impignorabile.
Si tratta di un sussidio assistenziale erogato a chi non ha reddito o ha un reddito bassissimo.
Non essendo una prestazione previdenziale maturata con contributi, ma un aiuto alla sopravvivenza, la legge ne vieta il pignoramento in ogni forma.

Anche se il debitore ha altri redditi o proprietà, la pensione sociale resta intoccabile.
Questo è un diritto fondamentale a tutela delle fasce più deboli della popolazione.

Chi può bloccare la pensione?

A bloccare la pensione possono essere diversi soggetti, tra cui:

In ogni caso, serve un atto giudiziario, come un decreto ingiuntivo o una sentenza. Solo dopo che un giudice ha autorizzato il pignoramento, l’INPS procede con il blocco della quota. In mancanza di un atto formale, non è possibile alcuna trattenuta automatica.

Qual è il limite massimo per il pignoramento delle pensioni nel 2025?

Nel 2025, il limite massimo pignorabile dalla pensione resta fissato a un quinto (20%) dell’importo mensile che eccede il minimo vitale (1.073 euro). Questo tetto si applica a tutti i pignoramenti ordinari.

Tuttavia, per i debiti verso il Fisco o per obblighi alimentari, la percentuale pignorabile può aumentare in base al reddito complessivo e alla valutazione del giudice. È quindi fondamentale distinguere il tipo di debito e controllare bene il calcolo fatto dall’ente esecutore.

Si può evitare il pignoramento della pensione di reversibilità?

Sì, la pensione di reversibilità gode delle stesse tutele della pensione diretta, quindi il minimo vitale si applica anche in questo caso. Tuttavia, se l’importo della pensione è alto e il beneficiario ha altri redditi, il creditore può comunque chiedere il pignoramento della parte eccedente.

Per evitare il pignoramento delle pensioni di reversibilità, è possibile:

  • opporsi legalmente all’atto di pignoramento se irregolare;
  • verificare che sia rispettata la soglia minima impignorabile;
  • valutare percorsi di esdebitazione, se il debito è elevato e non sostenibile.

Ci si può opporre al pignoramento delle pensioni?

Sì, è possibile opporsi al pignoramento della pensione se ci sono irregolarità nella procedura. Il pensionato può presentare opposizione davanti al giudice dell’esecuzione entro 20 giorni dalla notifica dell’atto di pignoramento.

Per quali motivi ci si può opporre?

  • Violazione dei limiti di impignorabilità
  • Mancata notifica corretta
  • Prescrizione del debito
  • Assenza di titolo esecutivo

Per avviare l’opposizione è consigliato rivolgersi a un legale esperto in diritto dell’esecuzione o a un’organizzazione specializzata come SalvaCasa, che può fornire assistenza e soluzioni concrete per bloccare il pignoramento.

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